DSC 0277

SE NON ORA … ADESSO Campo Giovani di Progetto Continenti Onlus www.progettocontienti.org
Convento S. Andrea in Sabina, Collevecchio (Rieti) 3 – 7 novembre 2013

DSC 0277

 Carissimi e carissime, voglio scrivere qualcosa per voi sul nostro incontro con Giovanni Impastato, avvenuto il 4 novembre in occasione del Campo Giovani 2013. L’ho intitolato”Lunga è la notte”, come una poesia di Peppino. Lunga come la ricerca di pace, giustizia, verità … mai finita, a fianco di tutti coloro che sono morti per costruire un’altra storia, un’altra terra. Penso ai martiri del Salvador, Nicaragua e Guatemala, contrapposti ad un regime di tortura e genocidio, penso ai sopravvissuti che abbiamo incontrato, ai bambini venduti nel Petén per il traffico d’organi, penso alle donne e alle bambine di Awassa, mutilate per restare macchine da riproduzione per il maschio, penso ai bimbi cambogiani del Sangkeum, destinati a morire a causa del labbro leporino, sette anni di disgrazie ….

Ho provato un profondo senso di commozione misto ad una viva ammirazione per Peppino, per Giovanni, la loro famiglia, la loro storia. Dal momento in cui ho conosciuto Peppino Impastato sui libri, in servizi e documentari, negli incontri pubblici, mi sono letteralmente innamorata di lui, del suo cuore di poeta e di militante.
Peppino incarnava tenerezza e forza, intelligenza e umorismo, sensibilità e coraggio, raffinatezza e lucidità, concretezza ed entusiasmo. Assetato di bellezza, giustizia e verità, era molto attento ai dettagli e soffriva , soffriva tantissimo per le prevaricazioni, l’ignoranza e la cattiveria, da qualsiasi parte esse provenissero.
Il fratello Giovanni ne ha raccolto il testimone, un testimone scomodo, faticoso, difficile, ma di una luminosità indissolubile, di una potenza atomica. E’ la potenza della testimonianza, di chi ha vissuto e sofferto in prima persona, di chi ha deciso di continuare a lottare sempre e nonostante tutto, non solamente contro la mafia, ma anche per un mondo migliore. Nelle sue parole ho colto profezia, lungimiranza, capacità di analisi profonda e, ancora di più, al di là dei suoi modi “siciliani”, un po’ schivi, una umanità piena, senza confini. Un uomo unico, che con semplicità disarmante, non costruita, ci ha trasmesso vibranti anticorpi di vera legalità, sacralità e rispetto non di regole, norme o leggi in quanto tali, ma dell’Umanità . “Il sabato è per l’uomo, non l’uomo per il sabato” diceva qualcuno duemila anni fa, tra le vie polverose di Nazareth, mentre esortava a scuotere questa polvere dai calzari nei confronti di chi non voleva comprendere, ascoltare.
Navigando poi sul nuovo sito www.casamemoria.it, ho trovato uno dei suoi discorsi scritti nel maggio 2011, in occasione dell’anniversario dell’uccisione di Peppino: allora ho pensato che questo potesse esprimere meglio di ogni altro la sintesi del suo messaggio. Suggerisco di leggerlo con attenzione e lentezza: ogni cuore puro non potrà che coglierne tutta la forza intrinseca, sprigionata, a volte credo, addirittura inconsapevolmente.
Grazie ai due fratelli Impastato per questo INCONTRO memorabile, fecondante e privilegiato che ci hanno regalato. A tutti noi la responsabilità di non gettare via i semi, di custodirli, coltivarli, farli fiorire e fruttificare, profumando e nutrendo le nostre vite, le nostre città e i nostri luoghi. Saremo ancora gli stessi di prima?
Sentinella, quanto resta della notte?
La sentinella risponde:
Viene il mattino, e poi anche la notte
se volete domandare, domandate,
convertitevi, venite!
[Isaia 21, 11-12]

Peppino, un ragazzo attento alla sua realtà, una sentinella: anche nel buio della notte, quando sulla sua anima appassionata d’ amore per la gente e per la sua terra, scendeva l’angoscia, scrutava sempre con speranza l’orizzonte buio e livido, in trepidante attesa delle prime luci del mattino. Tanto pativa la notte, tanto gustava il giorno.

Lunga è la notte … un’ansia di luce morda gli uomini e le donne che non sognano più. Luigi Verdi
Lunga è la notte … Un sogno ci spinge a varcare il confine, un sogno che impazza e innamora l’universo. D.M. Turoldo
Tiziana Bonora
Cinisi, 9 maggio 2011
” […..] Il nostro percorso vuole fare dell’impegno, ma anche dell’arte, della poesia, della cultura e di ogni forma di sensibilizzazione mezzi di azione politica che sappiano apportare cambiamenti effettivi nel territorio, nelle persone, nel loro modo di prendersi cura degli altri e del loro mondo.
Rifiutiamo ogni forma di cecità o di settarismo, ogni stereotipo o infantilismo.
Fare politica vuol dire coltivare il proprio senso di responsabilità, farsi capaci di ascoltare gli altri e trovare il giusto modo di farsi capire, il giusto linguaggio.
[…] Fare politica oggi per noi sull’onda di quanto realizzato da Peppino vuol dire lavorare per obiettivi raggiungibili, passo dopo passo, lungo la strada che speriamo ci conduca al cambiamento reale di questo paese.
Casa Memoria Impastato c’è e ci sarà e spera di poter essere un punto di riferimento per il paese di Cinisi, specie per le nuove generazioni, per quei giovani che ci hanno forse guardato con disprezzo o con indifferenza coi quali speriamo di iniziare un dialogo per riportare la loro attenzione su quelle che sono le vere necessità proprie e del contesto in cui vivono.
Vogliamo, nei limiti del possibile restituire loro la speranza, la voglia di riscoprirsi come soggetti agenti e fattori del proprio futuro.
Perché nel vuoto culturale ed umano che ci circonda è da lì che bisogna cominciare, evitando invasioni e forzature o inutili forme di indottrinamento politico, basate su fantocci o falsi simboli che non hanno nulla a che fare con il saper parlare alla gente.
L’impegno politico di Peppino, il suo essere un rivoluzionario comunista partiva dall’essere un uomo creativo e sensibile, non prescindeva dal fare propri quei mezzi più efficaci per farsi ascoltare, come la radio, il teatro di strada, le animazioni con i bambini del paese, i festival musicali accanto al lavoro di controinformazione, i cortei, le occupazioni, gli scontri, ecc.
[….] È vero, le divisioni fanno male, come gli screzi, ma fa più male la mancanza di chiarezza, di fiducia e di rispetto, che scatena tensioni, offese ed incomprensioni.
Fa più male la stagnazione della crisi, che gonfia solo i risentimenti, e per questo a volte è necessario scatenarla, lasciare che si apra al dibattito, poiché solo in questo modo si può ricominciare.
Fa più male, infine, la mancanza di riflessione e crescita politica, il lasciarsi andare agli istinti e all’emotività spesso negativa senza mostrare alcun tipo di maturità o di strategia che duri nel tempo.
Questa è la nostra forma di resistenza, non solo a chi dall’esterno vuole cancellare la memoria o vanificare il suo effetto, ma anche verso chi dall’interno si lascia trascinare dalla distruttività e non dalla creatività.
Forse tutto questo ci porterà alla solitudine, ma è un prezzo accettabile rispetto all’importanza di ciò che vogliamo difendere.
La nostra necessità è anche quella di consolidare la memoria di ciò che è accaduto anche dopo la morte di Peppino negli ultimi 33 anni, per conservare la nostra dignità e il rispetto nei confronti dell’immane lavoro che abbiamo svolto.
Non vogliamo certo ringraziamenti, vogliamo soltanto poter continuare a lavorare, ad incontrare, a confrontarci, liberi da qualsiasi forma di strumentale condizionamento e di incatenamento.
Vi abbraccio tutti…
Giovanni Impastato

Fiore di campo nasce
sul grembo della terra nera,
fiore di campo cresce
odoroso di fresca rugiada.
Peppino Fiore di campo muore
sciogliendo sulla terra gli umori segreti

 

{phocagallery view=category|categoryid=18|limitstart=0|limitcount=0}