{jcomments on}Carissimi amici, compagne e compagni, è già passato un altro anno.
Sono tanti i risultati che abbiamo ottenuto in questo periodo molto difficile e pieno d’insidie, con grande soddisfazione abbiamo ripensato gli spazi di casa memoria, rendendola sempre più funzionale, la casa di tutti, dove il ricordo di Peppino e di Felicia è rimasto vivo, e dove la memoria e l’impegno continuano a legarsi non solo alla storia del nostro territorio ma a quella dell’Italia intera. Con una presenza costante, con grande impegno, con la volontà di andare avanti e di tratteggiare una chiara prospettiva futura nella lotta alle mafie e per la costruzione di un’ antimafia sociale, sempre rispettando le volontà di mia madre Felicia, che diceva di non chiudere mai le porte della sua casa. Noi abbiamo rispettato la sua volontà: quella soglia è stata varcata da centinaia di migliaia di persone, che in questi anni hanno reso omaggio alla sua figura e a quella di Peppino.
Con l’emozione di sempre, e senza presunzioni, oggi possiamo dire che siamo stati considerati un importante riferimento per tutti coloro che vogliono tenere viva la memoria e lottare per il cambiamento.
Con la scelta di aprire la casa a quanti vogliono conoscere la storia di Peppino abbiamo ribadito la nostra idea di impegno; con umiltà abbiamo ascoltato tutti, e per ascoltare bisogna esserci, non basta aprire le orecchie, bisogna mettersi nei panni degli altri e stare al passo con i cambiamenti, adottando un linguaggio nuovo ed adeguato, proprio come faceva Peppino quarant’anni fa. Così stiamo cercando di fare noi trasmettendo il suo messaggio, sempre molto attuale e in grado di penetrare le coscienze delle nuove generazioni. Avviare questo percorso non è stato facile, ci ha imposto grandi sacrifici, allo stesso modo è stato difficile lottare e resistere contro ogni forma di sopraffazione e di ingiustizia nei riguardi della nostra lotta per la memoria e per la verità. La montatura, che voleva fare passare Peppino per terrorista, l’esposto denuncia contro i suoi assassini, l’inchiesta giudiziaria, la relazione della commissione antimafia, i processi con le condanne, il rifiuto dell’attestato di vittima di mafia, fino ad arrivare ai tempi recenti , con la vicenda di Ponteranica e la denuncia dello stato di grave abbandono del casolare dove è stato ucciso Peppino. Questi sono solo alcuni dei passaggi cruciali nella storia politica della nostra famiglia, durante i quali è stato necessario opporsi e contrapporsi fortemente a pezzi dello stato e di pubbliche amministrazioni!
Con la complicità di buona parte delle istituzioni, che hanno intralciato il nostro cammino verso la verità e la democrazia, si è perseguita una vera strategia criminale. E di contro, in spregio della legalità e della democrazia, molte persone che hanno tentato di percorrere strade diverse all’interno delle istituzioni, anche con ruoli importanti, sono stati uccisi: giudici, sindacalisti, esponenti politici, carabinieri, poliziotti, amministratori, giornalisti, sacerdoti. Una lunga storia dolorosa, che non fa parte del passato, ma si lega al nostro presente, una storia che abbiamo vissuto attraverso la figura di Peppino, prima e dopo il suo omicidio.
Una storia che giorno dopo giorno ci ha portato dove siamo, grazie a quella porta aperta, grazie al “Centro di Documentazione Impastato” di Palermo, determinante in tutte le battaglie portate avanti insieme, con lucidità e razionalità, e che ci hanno permesso di raggiungere risultati memorabili. L’aiuto e l’amicizia di Anna Puglisi e di Umberto Santino, il coraggio di alcuni compagni di Peppino, ci hanno aiutato tantissimo.
Gli ultimi anni della storia politica del nostro paese ci hanno “regalato” governi nei quali fascisti e leghisti hanno dato corso al loro progetto reazionario e razzista, ostacolando qualsiasi iniziativa volta alla crescita sociale e culturale legata all’impegno di lotta contro le mafie. E adesso abbiamo all’opposizione persone come Grillo e Casaleggio, che non hanno voluto mettere in discussione leggi fasciste e razziste come il Porcellum e la Bossi Fini.
Nell’ultimo periodo purtroppo abbiamo operato delle rotture politiche, che in un primo momento per alcuni compagni sembravano incomprensibili, ma che invece dopo, col passare del tempo in molti hanno percepito come salutari e necessarie per arrivare ad un reale chiarimento per quanto riguarda la difficile eredità e la memoria di mio fratello Peppino. Infatti alcuni riscontri ci hanno dato ragione, basta guardare ai fatti e non alle chiacchere, per vedere quello che è stato realizzato attorno alla figura di Peppino e di Felicia. Il progetto realizzato assieme all’allora museo della ‘ndrangheta e all’attuale associazione “musica e cultura” di Cinisi, sostenuto dalla fondazione con il sud, ci ha spianato la strada verso una prospettiva di crescita con la possibilità di portare avanti il nostro lavoro quotidiano e il nostro impegno civile, soprattutto grazie all’apertura di un dialogo in una realtà complessa come la nostra Cinisi. E’ stata una grande dimostrazione di affetto nei riguardi di Peppino e Felicia la rinuncia all’eredità della casa di corso Umberto a Cinisi, (Casa Memoria), che la nostra famiglia ha donato alla società civile tramite il vincolo posto dall’assessorato regionale,
Una piacevole novità dell’ultimo periodo è stata la presenza nel nostro territorio della cooperativa Liberamente, alla quale è stato assegnato un bene confiscato al costruttore mafioso Piazza. Fra “Liberamente” e “Casa Memoria” è nato un vero rapporto di collaborazione, sono state fatte varie iniziative, compresa quella organizzata insieme al comitato “Ripuliamo Cinisi” contro il degrado della periferia del paese e per risolvere il problema dei rifiuti.
E ancora, fra la cooperativa Liberamente, Casa Memoria e “Musica e Cultura”, si sta consolidando una collaborazione che ci vedrà impegnati nella gestione delle iniziative culturali del residence “ciuri di campo” e di avviare un percorso comune legato all’accoglienza, al turismo di impegno sociale e ai campi di lavoro sui beni confiscati alla mafia.
Infine, un’importante novità nel campo della comunicazione, quella del nuovo sito www.casamemoria.it lanciato nel mese di settembre, che diventerà l’archivio delle moltissime iniziative realizzate nel corso degli ultimi dieci anni e che sarà un sostegno preziosissimo per le prossime iniziative. Voglio ringraziare la casa editrice ZEM, che ha ha realizzato il nuovo sito con passione militante e grande professionalità.
Questi fatti di notevole importanza hanno dato ancora più forza e coerenza al lavoro sviluppato in questi ultimi anni, da quando si è costituita ufficialmente Casa Memoria come associazione.
Purtroppo non siamo riusciti a mantenere gli stessi impegni e a essere concreti per quanto riguarda l’ex casa Badalamenti. Sicuramente non per colpa nostra, ma soprattutto in conseguenza del fatto che la convenzione di affidamento da parte del comune di Cinisi a due associazioni ( Casa Memoria ed Associazione Peppino Impastato) è molto vaga, non chiarisce i ruoli e non specifica gli spazi assegnati alle due realtà.
Questa grave ambiguità ha rischiato di fare cadere nel totale degrado la casa dell’ex boss. Noi siamo stati costretti a una difficile co-gestione, abbiamo cercato di salvare il salvabile, sacrificando Casa Memoria nella totale indifferenza degli altri fruitori degli spazi dell’immobile, senza ricevere alcun contributo da altri soggetti privati o pubblici. Non è così che si può gestire un bene di enorme importanza simbolica e storica, quale è appunto la casa dell’ex boss Badalamenti!
Noi ci auguriamo che oggi si possa finalmente arrivare a un serio confronto per potere fare chiarezza e farla finita con questa ignobile buffonata che dolorosamente ci portiamo dietro da più di tre anni.
Per quanto riguarda il degrado del casolare, abbiamo sporto le nostre denunce e promosso varie iniziative, culminate con una petizione online di “rete cento passi” e con la raccolta di 60.000 firme, che non siamo riusciti ancora a consegnare al presidente della regione Crocetta perché, a quanto pare, è sempre troppo impegnato.
Noi come casa memoria e col sostegno delle associazioni locali che fanno riferimento alla figura di Peppino siamo disponibilissimi a collaborare in pieno per la realizzazione di ogni eventuale progetto volto alla tutela e al recupero di quel luogo.
In questo fine anno abbiamo registrato una notevolissima crescita del numero delle visite e delle presenze a Casa Memoria: di singole persone, di scuole e di gruppi organizzati, adesso ancora più numerosi che negli anni precedenti. Contemporaneamente è aumentato tantissimo il lavoro dei nostri coordinatori nazionali e soprattutto a livello europeo: Francia, Spagna, Germania e Inghilterra, tutte nazioni nelle quali siamo riusciti a costruire, con la presenza di alcuni compagni, dei riferimenti all’interno delle scuole, delle università e della società civile.
Nel 2014, per la terza volta, Casa Memoria sarà invitata negli Stati Uniti: abbiamo appena confermato la disponibilità per un giro d’iniziative nelle università americane. Grazie all’osservatorio sulla ‘ndrangheta abbiamo mantenuto dei buoni contatti anche in Messico.
Nello stesso tempo il nostro obiettivo, coerentemente con le idee di Peppino, è stato, e lo sarà di più in futuro, quello di sostenere e partecipare attivamente alle battaglie sociali, promosse dai movimenti, che sono stati gli unici, in questo clima di ambiguità e di rassegnazione, a svolgere un ruolo importante, a rischiare e a lottare contro il sistema basato sulla prepotenza e sulla sopraffazione.
Ritrovare i contenuti, l’entusiasmo e la voglia di lottare dei controvertici di Seattle e del G8 di Genova, dei movimenti No Muos, No Tav ,Nno Dalmolin, No ponte, No Global, di “Ecomulo “ e di anti altri che lottano nelle realtà locali per difendere i loro territori proprio come faceva Peppino. Queste battaglie sono in linea con quello che per noi è il vero concetto di legalità, e sarebbe il caso di aggiungere due aggettivi: democratica e costituzionale. La vera legalità più che il rispetto delle leggi è il rispetto della dignità umana.
Gli interventi di casa memoria nelle scuole sono proprio centrati su questi argomenti base, mettendo sempre in evidenza il ruolo di tutti i movimenti per la difesa della democrazia reale e dei beni comuni.
Credo che da questo punto di vista occorra fare veramente sul serio, riuscire a penetrare, ma soprattutto a coinvolgere realtà diverse, cercando di aprire un vero dialogo con persone che sembrano lontane dalle nostre idee. Per concludere voglio ringraziare ed augurare un felicissimo 2014 a tutti i miei compagni di viaggio e a tutte le persone che hanno aiutato a tenere aperta la porta di casa memoria. Voglio ricordare Guido Orlando, che purtroppo ci ha lasciati, insieme a Marina Montuori che si sono aggiunti alla nostra famiglia per fondare ufficialmente casa memoria il 14 luglio del 2010, una data storica che ha segnato l’avvio di un grande e difficile percorso.
Tutti coloro che hanno lavorato attivamente: Caterina Pellingra, Marina Montuori, volontaria venuta da Caserta, che ha dedicato una parte importante della sua vita a Casa Memoria, tutti i partecipanti del progetto con l’Arci ed infine Daniela Pizzo e Cristina Cucinella, componenti del direttivo di casa memoria, che sono rimaste a lavorare come volontarie dopo la chiusura del progetto “Un ponte per la memoria”.
Un ringraziamento ai coordinatori nazionali che ci spingono e ci incoraggiano sempre a organizzare iniziative nei loro territori.
Non possiamo dimenticare l’associazione “Musica e Cultura”, che ha avuto un ruolo importantissimo riguardo a una serie di attività d’impegno sociale e culturale, dall’organizzazione del secondo raduno “nuove tendenze” alla meravigliosa esperienza del compagno Federico Bruno, che con l’iniziativa conosciuta come “Ecomulo” ha portato in giro per l’Italia lo spirito del lavoro politico di Musica e Cultura e Casa Memoria, focalizzando l’attenzione sulla natura e sull’ambiente.
Ma soprattutto sono loro, i ragazzi di Musica e Cultura, che insieme al Centro Impastato di Sanremo, curano ed organizzano il premio, che nel maggio del prossimo anno vedrà la quarta edizione; un premio importante e che è già stato assegnato nei tre anni precedenti a sei grandissimi artisti.
E ancora un ringraziamento va a Pino Manzella, Giacomo Randazzo, Paolo Chirco e Piero Iacopelli, compagni di Peppino che con le loro opere d’arte hanno reso più interessante ed accogliente Casa Memoria. In fine non possono mancare Salvo Vitale e gli altri compagni storici di Peppino, che inizialmente hanno contribuito alla raccolta di molto materiale, che oggi è conservato nelle stanze di Casa Memoria.
Un grazie di vero cuore a tutti ed un augurio di un felice 2014 .