Vogliamo dare la nostra solidarietà all’A.N.P.I. che sta subendo tantissimi attacchi per aver difeso le ragioni della pace contro gli orrori della guerra, non unendosi al coro bellicista del governo e del parlamento, cercando invece di alimentare un dibattito pluralista e di analizzare la complessità andando oltre le semplificazioni che servono a diffondere un odio costante e un clima da tifoseria che poco ha a che fare con l’autentica difesa delle persone che subiscono la violenza della guerra.
L’A.N.P.I. è stata orribilmente ed ingiustamente definita “filo-putiniana” (e sappiamo quali invece sono stati i governi e i politici che hanno sostenuto in questi ultimi anni Putin di cui erano già ben note le politiche autoritarie e antidemocratiche), allo stesso modo in cui in questi giorni vengono additati ed insultati i pacifisti, colpevolizzati ed accusati di cinismo (dunque i cinici e violenti sarebbero le persone che lottano contro la produzione ed il commercio delle armi e non chi specula e guadagna su strumenti di morte costruiti per uccidere esseri umani, o gli stessi assassini che le usano). Quei pacifisti che rifiutano la brutale logica delle armi chiedendo ai governi di risolvere i conflitti con la diplomazia, quegli stessi che organizzano carovane per portare aiuti umanitari o per salvare i rifugiati (ucraini ed anche quelli di tutte le altre guerre che colpiscono molte parti dal nostro pianeta) sono accusati di sostenere la propaganda di Putin, anche se, come l’A.N.P.I., hanno condannato fortemente e apertamente la guerra di Putin. Purtroppo chi da sempre è allineato nel sostenere gli imperialismi, non ha gli strumenti per comprendere il punto di vista di chi sta dalla parte dei popoli, di chi chiede che non vengano massacrate ancora vite umane. Dire un forte e chiaro No a Putin non significa doversi schierare acriticamente con la NATO, soprattutto se lo si fa assistendo al massacro del popolo ucraino.
L’A.N.P.I è un’associazione che nasce per difendere la Costituzione (anche l’articolo 11 “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”), si batte da sempre contro il fascismo e l’oppressione, ha contribuito a diffondere nel nostro Paese una cultura democratica e non ha bisogno di lezioni di resistenza e di coerenza da nessuno, soprattutto da chi in tanti anni ha sostenuto o non si è schierato nettamente contro guerre, fascismi, dittature, massacri, morti in mare etc, etc
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