Apprendiamo che per l’ennesima volta è stato colpito il legame tra l’esperienza dell’ex sindaco Mimmo Lucano a Riace e la vicenda di Peppino Impastato.
L’anno scorso l’amministrazione comunale a maggioranza leghista, guidata da Tonino Trifoli, aveva fatto rimuovere il cartello in ricordo di Peppino Impastato che si trovava proprio sotto l’insegna “Riace, paese dell’accoglienza”, adesso invece è stato vandalizzato il murale raffigurante Peppino Impastato.
Sono modi per colpire i valori di solidarietà, accoglienza, libertà e lotta alla mafia, quelli che hanno caratterizzato la vita di Peppino e che sono stati al centro del sistema di accoglienza diffusa messo in atto a Riace dall’ex sindaco Mimmo Lucano, un percorso che non ha riguardato solo i migranti, ma che ha contribuito anche a valorizzare il territorio tramite la fuoriuscita dalle logiche mafiose, in particolare con forme di intervento nella gestione dei rifiuti e delle acque e mettendo al centro i valori umani di accoglienza e solidarietà.
Il murale, nato da un’idea di Francesco Cirillo, militante di sinistra da sempre vicino alle posizioni dell’ex sindaco Lucano e realizzato quest’estate all’ingresso del paese dall’artista Giusy Marruzzo, è stato coperto con vernice bianca.
Cancellare l’immagine di Peppino significa offendere la memoria storica non solo di Peppino, ma anche di tutte le vittime di mafia che sono morte per una società libera, Peppino rappresenta un simbolo collettivo di impegno sociale di lotta alla mafia e all’oppressione ed è oggi un esempio per tantissimi giovani di tutta Italia.
Crediamo che il clima di odio di questi ultimi anni abbia contribuito ad atti vergognosi come questo, come ha detto Mimmo Lucano: “Ideali politici, giustizia e uguaglianza sociale, Peppino Impastato, accoglienza e umanità sono l’incubo delle destre e delle mafie.”
Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo.
Casa memoria Impastato