Il coraggio della memoria scritti, analisi e riflessioni di Giovanni Impastato
“Il coraggio della memoria scritti, analisi e riflessioni” di Giovanni Impastato, dalla scomparsa di mamma Felicia ad oggi, rappresenta una ricostruzione storica che partendo dal 2005 arriva al 2020, anno segnato dalla pandemia da Covid-19, con le relative preoccupazioni, ma la voglia di non fermarsi. La scomparsa di mamma Felicia, il 7 dicembre del 2004, segnerà un grande vuoto, la scelta di Giovanni Impastato sarà mantenere fin da subito la promessa a lei fatta di “continuare a tenere aperta la Casa” insieme ai suoi familiari, ad alcuni compagni ed una nuova generazione che non ha conosciuto Peppino. Dopo 16 anni, nasce l’esigenza di raccontare questa storia attraverso una raccolta di testi, articoli e documenti; riaffiorano tanti episodi ed analisi riguardanti la vicenda politica e sociale del nostro Paese, rileggerli è una spinta a continuare a costruire il futuro di questa storia, ma anche l’occasione per alimentare una discussione all’interno di quella parte della società civile che crede ancora in un possibile cambiamento.
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La Memoria e l’Arte a cura di Paolo Chirco, Giovanni Impastato e Pino Manzella
Testo a cura di Paolo Chirco, Giovanni Impastato e Pino Manzella. La Memoria e l’ Arte si articola in 2 parti: nella prima sono raccolte le esperienze vissute a casa memoria e una catalogazione delle opere d’arte presenti; la seconda parte è dedicata al Mulinazzo, avamposto dell’economia rurale e della socialità dei cinisensi, devestato dalla costruzione della terza pista dell’aeroporto Punta Raisi, oggi Falcone e Borsellino.
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9 Maggio 1978 le verità negate
“Peppino Impastato: il depistaggio, i funerali, il ricordo dei compagni. Un’accurata ricostruzione per immagini e testimonianze dei giorni successivi all’assassinio.”
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Nel catalogo sono presenti i quadri che il pittore e artista Pino Manzella ha realizzato nel corso degli anni e le fotografie dei soci Asadin che ai quadri si sono ispirati. Il tema, come scrive Umberto Santino nella presentazione, è “la Sicilia, o meglio le Sicilie, con tutte le sue contraddizioni, con i suoi miti e i suoi stereotipi ma pure le sue semplici, quotidiane, umili e preziose speranze-certezze”. Quello delle Sicilie, sottolinea Giuseppe Viviano, curatore del catalogo della mostra, “è un progetto ambizioso e complesso, e per questo affascinante, intorno a un’isola che non ha eguali […] terra di miti e di contrasti, di mafia e di antimafia, meta di arrivi e di partenze, luogo di speranze e di sogni infranti, centro di potere e di speculazioni, crogiolo e mosaico di culture, terra di conquista, di agrumi, di sale e di fuoco, teatro di pupi e di pupari, di carretti e malaffare, di mostri e di dèi…”. Un catalogo frutto di un lavoro personale e collettivo che ha unito la pittura alla fotografia. C’è l’impegno artistico di Pino Manzella, pittore che disegna e dipinge su carte antiche facendo rivivere nel presente la memoria del passato, con simboli, citazioni, significati e messaggi da decodificare, condiviso dai soci di Asadin, fotografi non professionisti che dal 2007 hanno costituito la loro associazione con lo scopo di promuovere la fotografia, impegnandosi in progetti collettivi dalle finalità sociali e culturali.