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Come Casa Memoria e Giovanni Impastato condividiamo quanto scrive Umberto Santino, Presidente del Centro Impastato, in un comunicato che segue quello già a firma comune del 6 settembre scorso.

Come afferma Umberto, anche noi “nel rallegrarci per la decisione di restaurare il casolare dove è stato ucciso Peppino Impastato e farne un luogo della memoria” chiediamo che “si evitino contese e competizioni per non rischiare che si blocchi tutto e continui lo scempio.

Ci uniamo alla proposta “che le parti che hanno presentato i progetti: il Comune di Cinisi, la Città metropolitana di Palermo, la Regione siciliana, si incontrino in un tavolo comune per decidere, sollecitamente, il da farsi. A questo tavolo non possono non partecipare i familiari di Peppino, il Centro Impastato di Palermo, Casa Memoria di Cinisi, l’Associazione dei compagni di Peppino.”

Condividiamo la speranza che la decisione sia repentina e unitaria, affinché dopo anni di isolamento di chi ha portato avanti la lotta in nome di Peppino, si possa oggi “diffondere la conoscenza della sua attività, in tutta la sua ricchezza e radicalità.”

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