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Due donne sono decedute nello stesso giorno in carcere a Torino. Una delle due si è suicidata, aveva solo 28 anni, l’altra di 42 anni si è lasciata morire rifiutando cibo, acqua e cure, chiedeva di vedere il figlio di 4 anni, doveva scontare una condanna fino al 2030 per i reati di tratta e immigrazione clandestina.

Sono già 39 i detenuti che quest’anno si sono tolti la vita.

Molti Istituti penitenziari in Italia, come segnalano diverse associazioni che si occupano di diritti umani all’interno delle carceri, sono in condizioni di degrado e sovraffollamento, con rischi per i detenuti e per i lavoratori che operano nelle carceri.

Riteniamo fondamentale una riforma carceraria che renda la detenzione sempre più uno strumento formativo ed educativo, affinché chi ha sbagliato abbia l’opportunità di rivedere le proprie scelte e cercare una strada differente. Il carcere, in quanto luogo gestito dallo Stato e dalle Istituzioni di un Paese democratico e civile, deve garantire il rispetto dei diritti umani ed essere un ambiente sicuro dove sia messa al centro la dignità umana. Bisognerebbe anche distinguere tra i reati e trovare alternative alla detenzione per reati minori. Questo lo pensiamo perché, in linea con quanto espresso dalle lotte di Peppino Impastato, vogliamo costruire una società libera e democratica fondata sulla giustizia sociale, fuori da logiche mafiose e coercitive. Anche per questo è fondamentale che contro la criminalità si faccia un lavoro di prevenzione per smantellare quei disagi sociali e culturali che ne costituiscono spesso i presupposti.

Da molti anni, come Casa Memoria, siamo stati coinvolti in diversi progetti educativi svolti all’interno delle carceri ed in particolare Giovanni Impastato ha partecipato a tanti incontri con i detenuti.

La morte di queste due giovani donne pone anche un’ulteriore questione legata al tema delle donne, delle mamme e di conseguenza anche dei minori che entrano in contatto con la criminalità, che sia di tipo mafioso o di altro genere, e con il carcere. Anche su questo aspetto sarebbe necessario fornire strumenti che diano la possibilità di conoscere e di scegliere altre alternative di vita.  Ci proponiamo di organizzare presto una iniziativa a Cinisi che tratti questi temi che ci sembrano importanti ed anche urgenti.

Casa Memoria Impastato

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Foto da pexels.com Caroline Martins