Giardino della Memoria e dell’Impegno di Casa Felicia
Nell’area verde prospicente il bene confiscato “Casa Felicia”, sito in c/da Napoli a Cinisi (PA) si sta realizzando l’impianto di un Giardino della Memoria e dell’Impegno dedicato alle vittime innocenti di mafia e a chi ha speso la propria vita per combatterla.
“Casa Felicia”:
è un bene confiscato nel 2010 e ristrutturato nel 2014 con fondi pubblici (quasi 400mila euro), che dal 2020 è al centro di un contenzioso tra il Comune di Cinisi e Leonardo Badalamenti, figlio di Gaetano detto “Don Tano” (boss ai vertici di Cosa Nostra e mandante dell’assassinio di Peppino Impastato). Dopo che, nel luglio del 2020, la Corte d’Assise di Palermo aveva revocato la confisca del bene (per un errore nel provvedimento con cui lo Stato lo aveva sottratto a Don Tano che lo ricevette in dono dalla sorella negli anni ‘70), Badalamenti jr pretendeva di entrarne in possesso prima ancora che la revoca fosse notificata al Comune di Cinisi; nell’Agosto del 2020 si introdusse nell’immobile rompendone le serrature. Ne conseguì uno scontro con il Sindaco di Cinisi e l’intervento dei carabinieri. Pochi giorni dopo, Leonardo Badalamenti fu arrestato dalla DIA su un mandato di cattura internazionale emesso nel 2017 dall’autorità giudiziaria di Barra Funda (Brasile), per associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti e falsità ideologica, con una sentenza definitiva a cinque anni e dieci mesi del Tribunale di San Paolo del Brasile. In seguito alla negata estradizione in Brasile, fu scarcerato nel maggio del 2021. Il Comune di Cinisi pertanto, con una delibera, dichiarò la volontà di mantenere la proprietà e il possesso del bene e di avvalersi della facoltà della restituzione per equivalente secondo le forme e i modi previsti dall’art. 46 del D.lgs. n.159/2011 e s.m.i. Ancora si aspetta una sentenza definitiva.
Dal gennaio del 2021 l’Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato accolse la proposta del Sindaco di Cinisi di prendere in gestione il bene, per rafforzare la battaglia affinché non tornasse nelle mani della famiglia Badalamenti. Su proposta del Sindaco, l’immobile fu intestato a Felicia Bartolotta, madre di Peppino Impastato. Da allora Casa Felicia è diventata un centro culturale dove l’associazione incontra centinaia di studenti e studentesse giunti a Cinisi per conoscere la storia di Peppino Impastato e vi svolge laboratori e corsi di formazione per lo sviluppo del territorio.
Giardino:
Nell’area verde sono stati già piantumati alcuni olivi (intestati a vittime di mafia e persone che hanno speso la loro vita per combatterla) e realizzata un’area con fondo di ghiaia da utilizzare come zona comune e come area svago, decorata da diversi interventi artistici (panchine, targhe, staccionata, etc).
Visto l’esigua parte di terreno, non si potrà impiantare un giardino produttivo, si è quindi pensato di utilizzare lo spazio verde come area didattica, dove creare un percorso per giovani ed adulti per la conoscenza delle essenze del nostro territorio.
Inoltre avvalendosi della collaborazione di “Petra Viva” e “Gli Aromi”, con il contributo della Cooperativa Noe, Cooperativa Ciauli ed il supporto degli agronomi Ninni Conti e Francesco Marino, si è pensato di impiantare essenze della memoria, ovvero piante ormai quasi scomparse, che i sopracitati vivai hanno ricercato e riprodotto in tutta la Sicilia.
Queste, oltre ad essere specie che ripercorrono la storia agricola della Sicilia antica, hanno alcune particolarità che in un percorso didattico sono fondamentali.
Gusti ormai perduti, utilizzi ancestrali, storie antiche che congiuntamente alla storia di Peppino Impastato e di Casa Memoria, potranno definire un percorso di lotta contro la globalizzazione, la mercificazione e l’appiattimento del mercato agricolo, dando valore a gesti e fatti che insegnano una via alternativa a chi desidera ascoltare una storia diversa da quella che ci raccontano televisioni e telefonini.
Solo assaggiando una sorba, una pera siccherina, un’amarena possiamo portare indietro nel tempo una persona e farle dimenticare solo per qualche momento il video del suo telefonino.
L’impianto seguirà il disegno dell’appezzamento realizzando delle aiuole dove porre le specie diverse, delimitate da una serie di piante officinali poste a terra per le perenni e un vaso per le annuali.
Per la recinzione dell’apprezzamento si possono impiantare rampicanti produttivi sempre verdi al fine di schermare l’area e avere una bellissima produzione di suffrutti.
Quindi si prevedono 18 alberi da frutta
140 piante officinali
25 rampicanti
Infine si dovrebbero impiantare tre alberi da sempreverdi tipici dell’area mediterranea nella zona della ghiaia al fine di creare una tettoia per ombra e per diletto.
Elenco alberi da frutto:
1 melograno
1 frassino (frassino cervello verdello)
2 peri (pero virdi fattu e settembrino)
1 corbezzolo
2 aranci amari
2 fichi (fico dottato verde)
1 gelso nero
1 amarena
1 sorbo
1 susino (susino sanacore)
1 lumia
1 prugna (prunu ariddu di core)
2 pesca (pesco murtiddara)
1 mandorlo (mandorla amara)
Elenco Officinali:
Rosmarino
Salvia var
Elicriso
Origano
Menta var
Rutha
Finocchietto
Aneto
Cedrina
Dragoncello
Prezzemolo
Timo Var
Anice
Bordura:
1 gelsomino officinale
10 more senza spina
10 passiflora edulis
2 alloro
2 cornioli
Per area ludica:
tre carrubi da prendere di almeno 5 anni per permettere espansione e accrescimento più veloci possibili.
L’elenco è stato stilato a seconda di ricerche pedoclimatiche e di areale tenendo conto anche della vocazione della zona e delle difficoltà ombro termiche dell’area-
Si deve progettare e realizzare un impianto sottotraccia con alla gocciolante per le aromatiche e bordure e con spruzzatori a farfalla per gli alberi.
Inoltre bisogna prevedere l’acquisto di essenze di risarcimento almeno il 20% di quelle impiantate soprattutto per quelle più delicate.
Impianto ad aiuole