Felicia e Armando Gasiani
Felicia Impastato e Armando Gasiani il partigiano

“Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare”. Liliana Segre.

Non bisogna smettere di raccontare il dramma dell’olocausto di cui la Germania nazista e i suoi alleati (tra cui un ruolo attivo ebbe l’Italia fascista) si resero protagonisti, la deportazione e lo sterminio di milioni di uomini, donne e bambini ebrei, oppositori politici, minoranze etniche, omosessuali, testimoni di Geova, disabili fisici e psichici, tutte persone che consideravano “diverse” e per questo da cancellare.

Nel giorno della memoria e non solo, è importante ricordare le vittime della shoah ed i sopravvissuti che con il loro impegno di memoria hanno dato un contributo fondamentale alla ricostruzione della verità storica e alla trasmissione di valori civili e umani alle nuove generazioni. 

Il coraggio della verità ed il coraggio della memoria sono fondamentali per contrastare l’indifferenza e la rassegnazione nei confronti delle ingiustizie. Mai chiudere gli occhi davanti al razzismo, alle stragi di innocenti, all’odio per le diversità, alla violenza dei poteri oppressivi, ai rigurgiti nazisti e fascisti. Risvegliamo le nostre coscienze e rendiamoci parte attiva e protagonista della società.

Quasi ogni anno, il 27 Gennaio, pubblichiamo la foto che ritrae Armando Gasiani, partigiano deportato nel campo di concentramento di Bolzano e poi di Mauthausen, quando incontrò Felicia nella sua casa. Due vite dedicate alla memoria e alla crescita e formazione delle nuove generazioni per la costruzione di una società più umana e libera.

Casa Memoria Impastato