La battaglia per restituire il Casolare alla collettività comincia molti anni fa e si fonda proprio sull’idea che i luoghi abbiano un forte significato simbolico nel mantenimento della memoria, come dice spesso Giovanni Impastato: “la memoria storica non è solo racchiusa nella nostra mente, ma è fatta anche di luoghi materiali che la alimentano, se il Casolare fosse crollato a pezzi o se lo avessero abbattuto, forse qualcuno nel futuro avrebbe potuto negare la verità o l’avrebbe potuta cancellare.”
Già nel 2003, durante la gestione commissariale del Comune di Cinisi da parte dei commissari prefettizi, si era riusciti ad ottenere il vincolo sul Casolare ritenendolo un “bene di interesse storico-culturale” (l’area veniva destinata dal Comune ad attrezzature culturali e/o sociali art.30).
Il 9 maggio del 2014, dopo una petizione popolare fatta da una rete di associazioni, dalla famiglia Impastato e da Radio cento passi, l’allora Presidente della Regione Siciliana Crocetta, accogliendo parte delle richieste, aveva consegnato il provvedimento di vincolo promettendo che a breve ci sarebbe stato l’esproprio che avrebbe consegnato il luogo alla collettività. Il governatore aveva consegnato a Giovanni Impastato la copia della delibera durante una visita.
Ma dopo quel momento un grande silenzio cominciava ad incombere sul Casolare. Le promesse di tanti politici rimanevano soltanto parole vuote.
Il silenzio veniva rotto in particolare dal fratello di Peppino tramite diversi appelli anche grazie al supporto del giornale La Repubblica. Anche le altre associazioni come quella dei compagni ed il Centro Impastato si erano unite alla famiglia per continuare a richiedere notizie e lottare insieme.
Negli anni il Casolare, pur rimanendo in uno stato di abbandono, continuava ad essere visitato da tutte le persone che arrivavano a Cinisi per onorare la memoria di Peppino e, durante la mattina del 9 Maggio, era diventato il luogo di aggregazione di giovani e studenti.
Anche all’inizio di quest’anno c’erano stati nuovi presidi e appelli pubblici alle Istituzioni.
Abbiamo appreso adesso con molta gioia la notizia dell’esproprio del Casolare da parte del Presidente della Regione Sicilia Musumeci. Giovanni Impastato davanti alla notizia ha affermato: “Questa è una vittoria della società civile e dei tanti giovani che negli anni hanno visitato Casa Memoria ed hanno partecipato alle manifestazioni in ricordo di Peppino, siamo felici che il Casolare venga espropriato. Appartiene a tutti noi come Casa Memoria che abbiamo voluto far diventare patrimonio collettivo ormai da molti anni.”
Questa vittoria arriva con notevole ritardo, anche per gli ostacoli posti dal proprietario dell’immobile.
Abbiamo saputo che il Sindaco Leoluca Orlando della città metropolitana di Palermo stava lavorando per ottenere un finanziamento per creare progetti di rispristino e valorizzazione di questo luogo. Dice Giovanni Impastato: “adesso speriamo che Regione e Città metropolitana collaborino per rendere il giusto merito a questo luogo di memoria”.
Evelin Costa
Casa Memoria
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