Un ultimo saluto a Rossana Rossanda venuta a mancare oggi all’età di 96 anni. E’ stata una giornalista, intellettuale, scrittrice, comunista e cofondatrice de il Manifesto. Partecipò giovanissima alla Resistenza in qualità di partigiana ed alla fine della guerra si iscrisse al Partito Comunista Italiano. Nel 1963 venne eletta per la prima volta alla Camera dei deputati.
Criticava il socialismo reale dell’Unione Sovietica, insieme a Luigi Pintor, Valentino Parlato e Lucio Magri contribuì alla nascita del giornale Il Manifesto, da cui nacque una corrente critica all’interno del PCI.
Dopo aver condannato l’occupazione della Cecoslovacchia da parte di paesi del Patto di Varsavia, nel 1969 Rossana Rossanda insieme alla sua corrente fu radiata dal Partito, nonostante il parere contrario di Enrico Berlinguer.
Il Manifesto, costituitosi come partito partecipò alle elezioni politiche del 1972, il manifesto ottenne solo lo 0,8% dei voti.
Quella de il Manifesto fu una delle esperienze a cui Peppino Impastato prende parte, partecipa infatti alla campagna elettorale del ‘72, scrive nel suo diario: “Aderii con l’entusiasmo che mi ha sempre caratterizzato alla proposta elettorale del gruppo del “Manifesto”: sentivo il bisogno di garanzie istituzionali, mi beccai soltanto la cocente delusione della sconfitta elettorale”.
Salutiamo Rossana Rossanda con una sua frase: “Per essere liberi bisogna saper rischiare. La libertà è un rischio.”