Le foto selezionate per la mostra RI-SCATTI UMANI, a cura dell’ass.ne Asadin e Casa Memoria sono ancora esposte a Cinisi in Corso Umberto I, 183, presso il bene confiscato ex Casa Badalamenti.
Le 10 foto sono state selezionate tra le tante arrivate per la III Edizione del Concorso fotografico Guido Orlando – Premio Peppino Impastato. La giuria era composta, per il terzo anno consecutivo, da Tano D’Amico, Franco Seggio e Pino Manzella. Oltre al vincitore del concorso altre 4 foto hanno ricevuto una menzione speciale. La premiazione è avvenuta a Cinisi la sera dell’8 Maggio durante le iniziative del 41° anniversario dell’uccisione di Peppino Impastato.
Nella stessa serata si è svolto il Premio Musica e Cultura a cura dell’Associazione Musica e Cultura e di Casa Memoria, assegnato a Maurizio Capone e Mimmo Lucano, con la presenza sul palco di Luciano De Blasi e i Sui Generis e Chiara Effe. E’ stato presentato il libro CHANGE YOUR STEP”. 100 ARTISTI – LE PAROLE DEL CAMBIAMENTO. Il libro cross-mediale di Musica contro le mafie a cura di Gennaro De Rosa ed infine si è svolto il Premio letterario a cura di Mama Dunia e Casa Memoria.
Le foto ancora esposte nella sala del piano terra dell’ex casa Badalamenti hanno centrato il tema dei ri-scatti umani. Ecco di seguito l’elenco dei fotografi selezionati per la mostra ed il breve racconto dei loro scatti.
Gregorio Paone (Vincitore del Concorso fotografico Guido Orlando – Premio Peppino Impastato). La foto si intitola “Las Patronas, anche i sogni viaggiano”. Nel piccolo paesino rurale di Amatlan de Los Reyes, nello stato di Veracruz (Messico), vive un gruppo di donne note come “Las Patronas”. Queste donne nel 1995 si confrontarono con il tema della migrazione, scoprirono infatti che i giovani appesi ai vagoni di un treno merci, divenuto famoso con il nome “tren de la muerte” o più semplicemente “La Bestia” (per la quantità di vite umane divorate), disperatamente bisognosi di cibo e acqua, erano migranti centro americani alla ricerca di una vita migliore negli Stati Uniti. Da 24 anni queste donne e le loro famiglie condividono quotidianamente il loro cibo con questi migranti. Sono più di un milione le persone ad aver ricevuto cibo, acqua e speranza. Las Patronas preparano e distribuiscono centinaia di porzioni di fagioli e tortillas. Quando del treno si sente ancora solo il fischio, cominciano a correre per prendere posizione accanto ai binari con i sacchetti in mano pronti per essere presi letteralmente al volo dai migranti a bordo della “Bestia” in corsa.
Giuseppe Maione (menzione) ha realizzato la foto intitolata “Bronx di San Giovanni a Teduccio” che ritrae Taverna del Ferro a Napoli, un quartiere di edilizia pubblica composta da due grandi edifici a blocco ravvicinati tra loro, noto col toponimo di Bronx per le caratteristiche sociali che hanno da sempre afflitto la popolazione residente.
Giuseppe Sabella (menzione) ha realizzato la foto intitolata “L’abbraccio”, realizzata durante i Misteri di Trapani nel 2017.
Lucia Zullo (menzione) ha realizzato la foto intitolata “Garage Italia”. Garage Italia è un progetto realizzato dalla Onlus “Bambini nel Deserto”, si tratta di una scuola di formazione in meccanica a Ouagadougou (Burkina Faso). Questo progetto è nato dalla richiesta diretta proveniente dalla società civile e dalle agenzie governative burkinabè per trovare una soluzione a favore dei «bambini di strada» che vanno aumentando sempre più nelle principali città del Burkina Faso.
Alessio Coser (menzione) ha realizzato la sua foto nel 2017 in un centro di accoglienza realizzato in alcune caserme dismesse. Lo scatto racconta la collaborazione tra ospiti, volontari e operatori nell’orto comunitario. Attualmente il centro di accoglienza è chiusi, si è interrotto così il processo di integrazione che si stava portando avanti.
Giovanni Di Lorenzo ha realizzato la foto intitolata “Salvami” durante uno sbarco a Porto Empedocle. Ha messo in risalto il rapporto tra soccorritori e migranti.
Salvo Alibrio ha realizzato la sua foto in relazione alla vicenda Sea-Wach 3 bloccata sulle coste siracusane lo scorso mese di Gennaio 2019.
Sonia Pennino ha realizzato la sua foto nell’ambito di un progetto che racconta il mondo dei non vedenti e ipovedenti attraverso le testimonianze dirette di undici persone che, pur nella loro condizione, svelano grande forza dedicandosi all’espressione artistica in tutte le sue forme.
Rosalia Di Maggio e Sebastian Torres hanno realizzato la foto intitolata “DIVISADERO, NIÑOS EN EL RIO” Scattata nel 2015 durante la permanenza al Divisadero (Salta, Argentina), territorio appartenente ai Diaguitas Calchaquí.
Ringraziamo tutti i partecipanti al concorso, anche i non selezionati per aver dato il loro prezioso contributo.
Evelin Costa
Casa Memoria
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