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Peppino Impastato, per aver denunziato dai microfoni della sua radio le attività della mafia, fu assassinato il 9 maggio del 1978. Gli assassini tentarono di farlo credere un attentatore facendolo saltare sui binari della ferrovia. La caparbietà dei suoi compagni, che trovarono in un vicino casolare una pietra con il suo sangue, fece però affiorare la verità.Ora, quel casolare di contrada Feudo, a Cinisi (PA), dove lo hanno massacrato ed ucciso 35 anni fa è in stato di abbandono e degrado.
Nel 2013 in occasione della manifestazione del 9 maggio è stata consegnata al Presidente della regione siciliana, Rosario Crocetta, una petizione con oltre 25 mila firme in cui si chiede il recupero del casolare e la conservazione in luogo della memoria. Giovanni Impastato, denuncia: « È vergognoso, quel casolare è il luogo della memoria più importante della Sicilia che ha lottato contro la mafia. Il suo recupero è una questione di dignità”
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