Come non ricordare quell’estate del ’76 vissuta al Circolo Musica e Cultura? Quell’estate che vedeva noi ragazzi e ragazze del circolo, allora poco più che ventenni, impegnati in attività culturali che tanto clamore suscitavano nel paese. Tante attività che si susseguivano l’una all’altra, una tra tutte la mostra itinerante.
Itinerante perché ogni settimana in un posto diverso del paese, a partire da metà agosto fino a circa metà settembre, un posto diverso per portare tra la gente quadri, musica, teatro, libri, animazione, per permettere che quella cultura, che cominciavamo a conoscere all’interno del circolo, raggiungesse il maggior numero di persone. Molta partecipazione, anche tra chi voleva esporre, e così le domeniche delle date prefissate, a partire dalla mattinata si arrivava nel posto programmato, piazza, metà corso, zona Chiusa, Villetta XXIV maggio, zona Mulino, zona scuole, si montava la mostra di quadri, foto, sculture, si posizionava la bancarella con i libri che si ritiravano da Palermo, e che riguardavano gli argomenti più innovativi di quel periodo: energia alternativa, emancipazione femminile, argomenti vari, proposte di nuovi modelli di vita espressione di una società che era in fase di cambiamento. E poi seguivano gli spettacoli: spettacoli teatrali, musicali, spettacoli per bambini, estemporanea per bambini fatta ai quattro canti vicino alla fontanella. In due manifestazioni sono stati realizzati dei murales, uno dedicato alle donne, un altro alla causa palestinese. Quel percorso si è concluso con un raduno a Magaggiari: Il Raduno Nuove Tendenze che ha visto un’ampia partecipazione giovanile proveniente dai paesi circondari e da Palermo, con diversi gruppi musicali che si susseguivano. Un’esperienza unica che ci ha reso consapevoli del periodo che stavamo vivendo, mille iniziative che ci vedevano protagonisti, supportati dall’idea che la cultura, come un’onda, doveva uscire dalle mura del circolo ed espandersi, destare interesse e curiosità. Un’esperienza testimoniata dalle tante foto esposte a Casa Memoria, per ribadire quel concetto ripreso e divulgato poi da Felicia che la mafia si combatte con la cultura e non con la pistola. L’entusiasmo che ci accompagnava era tanto ed il ricordo di quelle giornate rimane ancora vivo anche se è trascorso quasi mezzo secolo.
Maria Concetta Biundo
Per ulteriori approfondimenti potete consultare il sito https://www.spreaker.com/show/storie-ribelli dove vengono raccontate microstorie con Peppino Impastato
Foto di Paolo Chirco