Giovedì 22 Agosto 2024 alle 17,00 a Casa Memoria, in Corso Umberto I, 220, si terrà l’incontro dal titolo “Raccontami di… Felicia”, con la partecipazione di Gabriella Ebano e di alcune compagne del collettivo femminile/femminista del ’76 a Cinisi. Sarà un’occasione per ritrovarsi sulle orme di chi ci ha preceduto nell’impegno e nella promozione culturale. In particolare, in questa occasione ricorderemo Felicia, donna e madre coraggiosa che ha sfidato la mafia dando vita ad un percorso di memoria e impegno in nome del figlio Peppino.

Gabriella Ebano: nata a Roma, laureata in Lettere, si dedica alla fotografia dalla fine degli anni Ottanta, quando vive e lavora prima a Bergamo e poi a Milano. Segue corsi e seminari tenuti da Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Giuseppe Leone e Giuliana Scimè. Svolge attività di ritrattista e fotografa di scena per il Teatro Donizetti di Bergamo e nella stessa città crea e dirige la galleria fotografica “Il fi lo di Arianna”. Dal 1997 si trasferisce in Sicilia, terra natale del padre, prediligendo in particolare la fotografi a sociale ed etnografica. Nel 2005 pubblica il libro “Felicia e le sue sorelle. Dal secondo dopoguerra alle stragi del ’92-’93: venti storie di donne contro la mafia” (Ediesse). Insegna fotografia, conduce progetti sulla legalità e laboratori di scritture creativa presso scuole pubbliche ed istituzioni private. Per Navarra Editore ha pubblicato anche “Le mie signore di Sumpetar. Cronaca di volontariato nei campi profughi della ex Jugoslavia” (2015), “Insieme a Felicia. Il coraggio nella voce delle donne” (2016), “Tina Modotti. Fuoco che non muore” (2019), “Madera” (2023). Un suo contributo è contenuto in “Elsa, la sua storia inizia qui. Viaggio nelle radici siciliane della scrittrice Elsa Morante” a cura di Margo Margherita Cacioppo (Navarra Editore 2023).

Il collettivo femminista di Cinisi nacque nel 1976 in seno al “Circolo Musica e Cultura”, fu una straordinaria esperienza di lotta e di trasformazione culturale, in cui le donne trovarono voce, portando avanti importanti battaglie sociali e di autodeterminazione, sfidando la cultura mafiosa e patriarcale dominante. In quegli anni ed in quel contesto queste ragazze e ragazzi si resero protagonisti del tentativo di costruire un’alternativa di società ed un nuovo modo di impegnarsi insieme.