Ieri sono state pubblicate ufficialmente le motivazioni della sentenza della Cassazione che ha definitivamente chiuso la questione legata al caseggiato sito in contrada Napoli al centro di un contenzioso tra il Comune di Cinisi e il figlio di Gaetano Badalamenti, boss di cosa nostra nonché mandante dell’omicidio di Peppino Impastato. La seconda sezione della Cassazione ha infatti ritenuto inammissibile il ricorso presentato da Leonardo Badalamenti; sebbene nel provvedimento di confisca era stato commesso un errore riguardante la trascrizione di particelle, le contestazioni andavano fatte per tempo, sin da quando ci fu il provvedimento di confisca che risale al 2010. Ecco perché il Comune resta il proprietario, ma dovrà versare agli eredi di Don Tano il valore dell’immobile, pari a circa 71mila euro: una somma equivalente al valore del bene originariamente confiscato, al netto delle migliorie apportate con soldi pubblici (una spesa di quasi 400.000 euro fatta con fondi europei ottenuti attraverso il GAL Castellammare del Golfo), soldi che sarebbero stati totalmente sprecati se il bene fosse tonato ai Badalamenti. Ricordiamo inoltre che Leonardo Badalamenti nel 2020, “per far valere le proprie ragioni”, si era introdotto del bene rompendo le serrature con la forza e pochi giorni dopo era stato arrestato dalla Dia, su un mandato di cattura internazionale emesso nel 2017 dall’autorità giudiziaria di Barra Funda (Brasile) per associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti e falsità ideologica, venendo poi scarcerato alcuni mesi dopo.
L’immobile che oggi è intitolato a Felicia, mamma di Peppino Impastato, da quando nel 2021 l’allora Sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo ci consegnò le chiavi in presenza del Presidente del Gal Pietro Puccio, ha già ricevuto migliaia di studenti giunti a Cinisi per conoscere la storia di libertà e coraggio di Peppino Impastato e per visitare il Giardino della Memoria e dell’Impegno dedicato alle vittime innocenti di mafia e a tutte quelle persone che si sono impegnate per combatterla.
Siamo lieti che Casa Felicia non sarà consegnata ai familiari di Gaetano Badalamenti, non sarebbe stato un segnale positivo per il nostro territorio e per l’intero Paese. E’ una bella notizia che ci ripaga del tanto impegno di questi anni. Sono messaggi di fiducia e speranza che vogliamo offrire alle nuove generazioni: se ci crediamo e siamo motivati possiamo raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo. Ringraziamo quanti ci hanno sostenuto, Peppino e Felicia continuano a vivere nel vostro impegno.
Casa Memoria Impastato
Sotto il servizio del tgr