Ieri la conferenza stampa davanti all’albero di Falcone voluta dalle realtà che compongono il Coordinamento 23 Maggio che due giorni fa ha dato via al corteo (e non un contro corteo come si è detto) che si ispirava all’antimafia sociale, formato da moltissimi giovani, associazioni e sindacato, per ricordare le vittime della strage di Capaci, rivendicare diritti e per chiedere finalmente risposte alle Istituzioni. “Non siete Stato voi, ma siete statə voi”, questo diceva lo striscione di apertura. Un corteo bloccato da un’ordinanza del questore, motivata dall’inopportunità di disturbare la cerimonia ufficiale. Un blocco che non ha permesso a tante persone di arrivare all’albero di Falcone congiungendosi al resto del corteo; una censura che ha impedito di esprimere il proprio diritto a manifestare a quei giovani a cui insegniamo quotidianamente a sviluppare un pensiero critico. “La cosa che più ci amareggia è che continuiamo a non dare risposte alle domande che questi ragazzi si pongono, oggi pretendiamo delle risposte: perché è stato impedito l’accesso ai manifestanti?”, così Luisa Impastato Presidente di Casa Memoria si è espressa, tra i tanti intervenuti.