Apprendiamo che Carola Rackete, Capitana della Sea Watch, stamattina è stata arrestata per il suo atto di disobbedienza civile, è stata infatti costretta a forzare il blocco imposto dal Ministro dell’Interno e raggiungere il porto di Lampedusa per portare in salvo 43 migranti, già vittime di torture e violenze in Libia, che aveva soccorso nel Mediterraneo e che per più due settimane non ha potuto fare scendere nella terra ferma. Riportare in Libia o in Tunisia queste persone sarebbe stato un atto disumano ed inconcepibile.
I 40 immigrati rimasti in nave grazie al suo gesto sono finalmente tutti sbarcati, mentre lei è stata arrestata in flagranza di reato dai militari della Guardia di Finanza. Ha passato la notte nei locali della caserma ed ora è agli arresti domiciliari, con l’accusa di resistenza o violenza contro nave da guerra.
Siamo vicini e sosteniamo la scelta di Carola Rackete, che in questi giorni ha anche subito attacchi e insulti sui social a cominciare dai rappresentanti del Governo.
Solidarizziamo con quanti si ribellano alle politiche razziste e cercano di salvare vite umane, difendiamo la disobbedienza civile di chi si oppone a leggi che ledono i diritti umani.
Casa Memoria
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