Diamo la nostra vicinanza alla Cooperativa NoE (No emarginazione) alla quale il Comune di Partinico ha tolto il comodato d’uso di un bene confiscato che si trova in contrada Parrini. Dopo oltre vent’anni di lavoro la cooperativa rischia di dover lasciare il bene per aver organizzato un piccolo evento musicale il 7 settembre scorso all’interno del programma estivo, organizzato per far conoscere la cooperativa. Un incontro informale, con musica e la possibilità di mangiare e bere qualcosa grazie a un furgoncino acquistato recentemente dalla cooperativa. Ad una certa ora si sono presentate le forze dell’ordine per fare dei controlli. Il Comune di Partinico ha poi dato avvio, con tempi molto rapidi, ad un procedimento “finalizzato alla risoluzione del contratto di comodato d’uso di concessione dei beni immobili confiscati alla mafia con restituzione del bene”. Il documento dell’amministrazione parla di “gravi violazioni del contratto di comodato d’uso”, adducendo come motivazioni che non erano state inviate le necessarie comunicazioni al Comune e per aver distribuito cibo e bevande senza la cosiddetta “Scia” relativa alla registrazione sanitaria. I legali della cooperativa contestano il provvedimento in quanto “l’evento musicale rientra tra le attività sociali previste dal comodato, non è stato violato il Testo Unico sulla Pubblica Sicurezza e non era necessaria Scia ai sensi normative Street Food Agricolo addentellate al decreto Bersani”, anche la Siae era stata contattata tramite Pec.
NoE in questi anni ha dato lavoro a diverse persone (inserendo nel mondo occupazionale anche giovani madri in difficoltà, disabili, migranti), ed ha creato anche una “foodforest” in cui a breve verranno organizzati laboratori a vantaggio di 12 giovani partinicesi interessati da autismo ad alto funzionamento.
Come Casa Memoria abbiamo in più occasioni collaborato con la cooperativa NoE e siamo stati presenti in tantissime iniziative, come loro sono stati presenti alle nostre.
Abbiamo già avuto modo di conoscere la nuova amministrazione comunale di Partinico, quando alcuni mesi fa decisero di non intestare il liceo che Peppino Impastato aveva frequentato, a Felicia e Peppino Impastato, come invece richiesto dal Consiglio d’Istituto, lasciando l’intestazione a Santi Savarino, firmatario delle leggi razziali durante il regime fascista e vicino agli ambienti mafiosi.
Riteniamo che anche in questo caso, dietro a questo provvedimento di revoca, ci siano motivi futili e pretestuosi, che vanno a penalizzare realtà impegnate dal basso che agiscono con pratiche solidali, per i diritti umani e civili. NoE ha saputo trasformare la cultura contadina in cultura antimafia, ecologista e solidale, fuori dalla mercificazione turistica che attrae masse esagerate, tipica del nuovo sviluppo che Borgo Parrini sta avendo in questi ultimi anni, logiche che prediligono cemento e necessità di sterminati parcheggi al posto di campi agricoli ricchi di biodiversità.
La cooperativa ha lanciato una petizione online per difendere il proprio operato a cui vogliamo dare tutto il nostro sostegno, per questo vi chiediamo di firmare qui https://chng.it/jj5Bw2hwqr
Casa Memoria Impastato