Sabato 29 Agosto 2020 alle ore 19.00, a Cinisi presso l’atrio del Palazzo dei Benedettini, si terrà una iniziativa sulla “Storia del femminismo cinisense” in memoria di Fanny Vitale, una delle fondatrici del Collettivo Femminista, scomparsa prematuramente da vent’anni. Seguirà la presentazione del libro “L’ arte di essere maschi libera/mente. La gabbia del patriarcato” di Augusto Cavadi, Di Girolamo Editore.
Coordina l’incontro Luisa Impastato, Presidente dell’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, saranno presenti l’autore del libro e le compagne del collettivo femminista del 1976 di Cinisi. Saranno esposte le opere di Pino Manzella dedicate a Fanny Vitale.
L’iniziativa è promossa dal Comune di Cinisi insieme all’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato ed all’associazione Peppino Impastato.
Il collettivo femminista di Cinisi nacque nel 1976 in seno al “Circolo Musica e Cultura”, fu una straordinaria esperienza di lotta e di trasformazione culturale, in cui le donne trovarono voce, portando avanti importanti battaglie sociali e di autodeterminazione, sfidando la cultura mafiosa e patriarcale dominante. In quegli anni ed in quel contesto queste ragazze e ragazzi si resero protagonisti del tentativo di costruire un’alternativa di società ed un nuovo modo di impegnarsi insieme.
Augusto Cavadi (Palermo, 1950)
Vive e opera a Palermo dove svolge sia attività professionale (docente di filosofia, storia ed educazione civica nei licei; pubblicista per “Repubblica- Palermo”; filosofo consulente per singoli e gruppi) sia attività di volontariato culturale.
L’attività di volontariato culturale la realizza, principalmente, tramite la Scuola di formazione etico-politica ‘G. Falcone’ da lui fondata nel 1992 per offrire – ai cittadini interessati ad impegnarsi contro la mafia e per la partecipazione democratica – delle occasioni di maturazione intellettuale e morale.
“L’ arte di essere maschi libera/mente. La gabbia del patriarcato” di Augusto Cavadi, Di Girolamo Editore.
Quando il pregiudizio è più importante del giudizio Gli atti di violenza contro le donne costituiscono la spia rossa di un retroterra culturale e sociale più ampio: il sistema patriarcale, maschilista, in cui gli uomini godono di posizioni privilegiate rispetto all’altra “metà del cielo”. Lavorare per equilibrare diritti e doveri fra i due generi è interesse delle donne, ma anche dei maschi. In un mondo in cui il modello maschile è unico (l’uomo duro, combattivo, produttivo, cacciatore, dominatore…), essi rinunciano alla ricchezza di tante potenzialità intellettive, affettive, sessuali. Ecco perché in Italia è nato il movimento “Maschile plurale”: gruppi di uomini che si riuniscono periodicamente, in varie città, per incontri di autocoscienza e per progettare interventi formativi nel sociale. In queste pagine, per la prima volta, a raccontare la propria esperienza sono maschi meridionali.