In questi giorni siamo rimasti colpiti dall’assegnazione dell’assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana ad un esponente della Lega. La nomina è avvenuta dopo che il Presidente della Regione aveva assunto l’incarico ad interim in seguito alla morte, a causa di un incidente aereo, dell’archeologo Sebastiano Tusa che prima ricopriva quel ruolo.
Ci domandiamo quale identità siciliana possa garantire la Lega. Per tutti noi la questione non è da poco e ci riguarda, se pensiamo che a Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato il primo vincolo quale bene culturale testimonianza della storia collettiva e della lotta contro la mafia, decreto n. 2010 del 27 Agosto 2012, è stato apposto proprio dall’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana.
Nella nostra storia abbiamo scelto, a partire da ciò che ci ha dimostrato Peppino, di rappresentare l’identità siciliana di chi ha lottato contro la mafia, operando una rottura con le proprie radici familiari e storiche. L’identità di quei siciliani che, dal basso, hanno alzato la testa, dimostrando che la Sicilia è una terra di gente onesta e coraggiosa, che ha rischiato la propria vita pur di ottenere dignità e libertà. L’identità per esempio di quei lavoratori uccisi a Portella della Ginestra nel ’47, strage di mafia e di stato. E sono tanti gli uomini e le donne che in questi anni hanno contrastato la mafia, e le vittime sono così numerose che non riusciamo nemmeno ad elencarle, tutte persone che rappresentano il meglio della nostra Identità siciliana.
E poi arriva la Lega a questo assessorato.
La Lega, ad esempio, ha dimostrato di non amare Peppino Impastato già tanti anni fa, quando l’allora Sindaco leghista Cristiano Aldegani di Ponteranica, in provincia di Bergamo, decise di rimuovere la targa con il nome di Peppino dalla Biblioteca comunale. Il sindaco diceva che era “meglio onorare personalità locali”, esprimendo così il suo razzismo nei confronti di Peppino e di tutti noi, dimostrando che la lotta alla mafia non interessava a quel partito, se non a parole. E se è vero che la mafia, come già dicevamo nel 1979, non è solo un problema siciliano, ma è una questione nazionale, perchè ha condizionato la politica dell’intero Paese, possiamo affermare che Peppino, non solo ha rappresentato il meglio dell’Identità siciliana, ma anche nazionale e possiamo dire pure mondiale. La Lega ha disprezzato con questi gesti Peppino Impastato e tutto quel Meridione che ha espresso tanto con la sua cultura, arte, letteratura e impegno sociale, ma anche l’intero nostro Paese che è ricco proprio per l’incontro di diverse identità, tutte di grande valore. Abbiamo sentito negli anni tanti insulti come: “Forza Etna, Forza Vesuvio, Forza Marsili!!!”, frasi contro la bandiera dell’Italia ed ora il razzismo si è spostato anche sui migranti, per creare un nemico comune e raccogliere voti a livello nazionale, anche dai siciliani, facendo dimenticare ai meridionali che per la Lega fino a pochi anni fa il nemico da combattere eravamo noi. Ma siccome sappiamo che la memoria è corta e basta poco per cancellare la verità, ed alimentarla è un lavoro quotidiano, come ci ha dimostrato mamma Felicia, oggi siamo preoccupati e osserviamo con tristezza che un altro pezzo della nostra storia di siciliani è stato cancellato affidando l’assessorato all’Identità siciliana alla Lega.
Cosa dobbiamo ancora aspettarci? Dobbiamo rinunciare al vincolo posto a Casa Memoria proprio da quell’assessorato?
Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato – No Mafia Memorial, Associazione Peppino Impastato, Rete 100 Passi.
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